Di Marianna Bollettini, Valentina Onori e Laura Raponi, laureande in psicologia e tirocinanti Pianeta Idea

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento di casi di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). Questo è un argomento molto rilevante in quanto questi disturbi, oltre a rappresentare delle difficoltà in ambito scolastico, hanno anche ripercussioni a livello emotivo e sociale.

La diagnosi rappresenta il primo passo verso la consapevolezza di sé. Prima di questa i ragazzi si sentono inferiori ai loro pari a livello di intelligenza e capacità e vengono valutati dagli insegnanti come pigri e svogliati; solo successivamente si comprende che le difficoltà non sono dovute a scarsa motivazione e impegno ma ai limiti imposti dal loro disturbo.

La diagnosi deve essere resa comprensibile ai bambini con DSA, per far sì che siano consapevoli delle proprie difficoltà e del sostegno che avranno in ambito scolastico.
Il disturbo può essere vissuto in maniera negativa (il ragazzo tende ad isolarsi e a non partecipare) o positiva (il ragazzo accetta la sua condizione).
Dopo la consapevolezza dei propri limiti è importante arrivare all’accettazione di essi.

Per aiutare i ragazzi con DSA ad accettare e superare le proprie difficoltà è importante che questi abbiano il supporto della famiglia, dei pari e degli insegnanti.
E’ importante che i DSA siano conosciuti da tutti e che vengano valorizzate le diversità, in modo che questi ragazzi non si sentano diversi o inferiori.

Al di fuori del contesto scolastico, invece, è consigliato l’inserimento in un gruppo dove potersi confrontare con altri ragazzi con lo stesso disturbo, come avviene con il nostro doposcuola specialistico.
L’accettazione da parte degli altri ed un clima empatico migliora l’autostima di questi ragazzi riducendo sensibilmente il rischio di depressione, ansia e rabbia. Questo è molto importante in quanto la bassa autostima sembra essere una variabile fondamentale dell’insuccesso scolastico e lavorativo.

In ambito didattico, per i ragazzi con DSA, è fondamentale l’utilizzo degli strumenti compensativi. Questi, se non creano un sentimento di diversità rispetto ai compagni di classe, li aiutano a superare le difficoltà, aumentano la motivazione e il senso di autoefficacia.
Questi ragazzi a volte potrebbero sembrare arrabbiati o provocatori perché non si sentono capiti o potrebbero attuare comportamenti eclatanti al fine di ricercare l’attenzione. E’ opportuno quindi intraprendere anche un percorso terapeutico al fine di sostenerli sul piano psicologico.

Avere una diagnosi di DSA non vuol dire avere insuccesso nella vita. Possiamo prendere come esempio Walt Disney che, nonostante le difficoltà dovute alla dislessia, è diventato uno dei produttori cinematografici più famosi al mondo.