Di Marianna Bollettini

Con l’acronimo ADHD si fa riferimento al Deficit dell’Attenzione e dell’Iperattività, cioè un disturbo evolutivo dell’autocontrollo, che include le difficoltà di attenzione e concentrazione, controllo degli impulsi e del livello di attività. I ragazzi- bambini con questo disturbo sono disattenti, iperattivi e impulsivi.

All’ADHD possono accompagnarsi altri disturbi che ne possono complicare la diagnosi e il trattamento. In caso di patologia associata è opportuno trattare sempre prima il disturbo più invalidante.
I ragazzi con Deficit dell’Attenzione e dell’Iperattività possono sviluppare problemi di condotta ed un comportamento oppositivo come ostinazione, aggressività, frequenti attacchi di collera, inganno, menzogna e furti. Quando questi due disturbi coesistono nello stesso bambino, quest’ultimo esibirà la forma più grave di comportamento antisociale e potrebbe avere maggiori possibilità di essere rifiutato dai coetanei.
Frequente è anche la compresenza di disturbi internalizzati, come l’ansia e la depressione. Secondo alcuni studi il 30% dei bambini affetti da Deficit dell’Attenzione e dell’Iperattività presenta anche questi disturbi internalizzati. Nell’ADHD l’ansia sembra incrementarsi nei bambini parallelamente alla loro crescita, con maggiore incidenza nelle ragazze rispetto ai ragazzi, soprattutto nel sottotipo caratterizzato da disattenzione. Quando questi disturbi complicano l’ADHD sarebbe auspicabile trattare prima quest’ultimo avendo una risposta più rapida al trattamento.

Altre condizioni spesso associate possono essere:
• Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo, caratterizzato da pensieri, immagini o impulsi ricorrenti, questi innescano ansia/disgusto e “obbligano” la persona ad attuare azioni ripetitive materiali o mentali per tranquillizzarsi. Alla base di questo disturbo e dell’ADHD pare esserci una componente genetica comune.
• Disturbo borderline di personalità, caratterizzato da instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sè e dell’umore e da una marcata impulsività e difficoltà ad organizzare in modo coerente i propri pensieri. Secondo uno studio condotto su 120 pazienti di sesso femminile esso è associato all’ADHD nel 70% dei casi.
• I DSA (Disturbi specifici dell’apprendimento) sono stati riscontrati in circa il 20-30% dei bambini con ADHD. Ulteriori difficoltà di apprendimento possono includere disturbi del linguaggio e dello sviluppo. Il ADHD non è classificato come disturbo specifico dell’apprendimento ma può essere anch’esso causa di difficoltà o dispersione scolastica.
• Comunemente coesistono con i disturbi del sonno, nel caso in cui faticano a prendere sonno la sera e a svegliarsi di mattina.