Ne parliamo con Luca Raimondi, Presidente dell’Associazione Pianeta Idea specializzata nell’aiuto dei ragazzi con disturbi dell’apprendimento

Con l’acronimo DSA si intendono i Disturbi evolutivi Specifici di apprendimento riferiti alle abilità scolastiche: Dislessia, disturbo della lettura, Disortografia e Disgrafia, disturbo della scrittura e Discalculia, disturbo del calcolo.
Abbiamo chiesto a Luca Raimondi, Presidente di Pianeta Idea, di approfondire la tematica in vista dell’imminente nuovo anno scolastico per capire come poter supportare ed aiutare i ragazzi che soffrono di questi disturbi.

Dr. Raimondi quanto può influire la problematica relativa al DSA per uno studente?
Mi faccia innanzitutto chiarire subito una cosa: un disturbo dell’apprendimento non è una malattia. È una problematica circoscritta al tipo di disturbo, che sia ad esempio discalculia o disgrafia. Questo non compromette assolutamente le capacità intellettive di uno studente che sarà assolutamente capace di comprendere ma dovrà avere un maggior aiuto, un supporto grafico o una mappa concettuale che gli permetta di apprendere in maniera efficace la lezione svolta in aula. In questo l’aiuto di un docente competente e preparato è indispensabile. L’associazione che ho la fortuna di presiedere infatti, fa proprio questo: affianca un tutor a questi ragazzi per aiutarli a svolgere meglio i compiti a casa e apprendere in maniera approfondita la lezione svolta a scuola.

Qual è la procedura che certifica la diagnosi di DSA? Che consiglio si sente di dare a genitori che sospettano che il figlio sia dislessico?
Bisogna innanzitutto parlare con le insegnanti per capire se effettivamente la diagnosi sia reale. Appurato il sospetto DSA bisogna fare una valutazione diagnostica presso uno specialista ASL, psicologi e medici che, con opportuni test, rilevano la diagnosi. A quel punto lo studente avrà bisogno di un maggior supporto didattico e un maggior aiuto per evitare uno sforzo assoluto nell’apprendimento.
Come si può intervenire per supportare lo studente?
Ci sono già molte strutture che intervengono con una sorta di riabilitazione, un supporto per lo studente volto a migliorare il proprio disturbo. Nella nostra associazione, ad esempio, abbiamo psicologi, docenti specializzati e logopedisti che aiutano tutti gli studenti, dalle elementari alle superiori e li seguono tutto l’anno fino al completamento dell’anno scolastico.
Pensa che i docenti di oggi siano davvero tutti aggiornati sul tema e in grado di motivare i propri studenti?
Non spetta a me dirlo e sinceramente non le so neanche rispondere. Posso però certamente affermarle che conosco ragazzi che frequentano la nostra struttura che sono stati certamente demotivati dalla scuola che frequentavano e che hanno visto nella nostra associazione un’ancora di salvezza, una mano tesa. Hanno visto tutor pronti a spronare i ragazzi e a motivarli allo studio trasmettendo metodi efficaci di apprendimento e con loro arrivare all’esame di maturità e superarlo. Credo che il saper motivare i propri studenti sia uno dei requisiti necessari per stare vicino ai ragazzi di oggi, specialmente per quelli che soffrono di disturbi dell’apprendimento.

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